Il Mio Blog non vuole essere un monologo, ma un invito all'incontro: pertanto sono graditi i commenti e il succedersi degli scambi che ne conseguono.
Buona lettura!

martedì 25 agosto 2015

ONIROCRITICA



Inserisco nel blog questo breve saggio che ho composto di recente. Si tratta di una storia dell'interpretazione dei sogni, un breve excursus di come si sia avvicendato l'interesse dell'umanita' nei confronti dell'onirocritica, fino al tempo della cosiddetta "moderna psicologia": dai babilonesi a Jung, in sostanza.
Mi sono impegnata  nella realizzazione di questo trattatello per una serie di motivi. Il primo in assoluto e' legato alla domanda che mi sono posta spesso: perche' tutti parlano dei sogni che fanno, tutti vogliono comprenderne il significato...Ma poi, ogni volta che si espongono, lo fanno con un senso di imbarazzo e di vergogna? Si, come se parlare di questo interesse denunciasse una stupidita' infantile.
    Ero gia' informata del fatto che in passato la lettura dei sogni veniva svolta da figure professionali ritenute di grande valore. E tra chi ha saputo leggere i sogni c'e' stato anche chi ha ottenuto importanti onorificenze dai potenti di turno, tanto era il vantaggio dovuto alle informazioni trasmesse...
Dunque cosa e' successo? Perche' si e' smesso di parlarne? Eppure tutti noi produciamo sogni di continuo, di notte e di giorno, ad occhi chiusi ma anche ad occhi aperti, in certe situazioni..
Mi sono messa a cercare, a frugare nell'antichita', a spulciare documenti e testi, ad interrogare filosofi e scienziati di un tempo passato, il nostro tempo passato...E ho trovato una risposta. C'e' stato un momento storico durante il quale conveniva impedire la circolazione e la diffusione di certe informazioni, e di certe attivita'. Un tempo in cui non era conveniente al potere del momento che alcuni strumenti rimanessero disponibili, e che certe convinzioni permanessero radicate nelle abitudini della popolazione.
   Un tempo in cui e' stato piu' opportuno far sintonizzare l'attenzione delle genti su canali diversi, ben organizzati e ben presentati...
  E questa, in realta', e' la storia di sempre. Nei secoli sono stati utilizzati contenuti, forme e tempi differenti, ma il processo di condizionamento e di ipnosi e' sempre passato attraverso l'informazione. E la contro-informazione.  Cosi' alcune immagini vengono sovrapposte ad altre, l'intuizione e la razionalita' son divenute due nemici che si contendono il dono della conoscenza (anziche' esser riconosciute ed apprezzate nella loro complementarita'), i sogni personali vengono soverchiati da quelli di altri, appositamente confezionati in funzione di un preciso obbiettivo. E sapientemente inoculati, fino a che non vengono accolti in modo inconsapevole ed ingenuo...(in modo addirittura entusiastico, direbbe Z. Bauman).

 L'informazione e' uno strumento potente, e c'e' chi questo lo ha capito, e sa come avvalersene.
 E c'e' chi permette che questo strumento venga utilizzato a proprio discapito.

Con il lavoro qui presentato mi propongo di offrire un sintetico sguardo a cio' che la tradizione riporta sul tema: tanta umanita' ha riconosciuto l'utilita' e l'importanza di quanto il sogno comunica a chi lo produce. E' affiorata una storia interessante, e sono felice di condividerla, perche' riflette la mia stessa convinzione, che alimento nel quotidiano attraverso sperimentazione continua.
 E a differenza di molti, ne parlo senza imbarazzo, perche' il rispetto e l'ascolto delle suddette personalissime rappresentazioni ha cambiato la mia vita.
E continua a farlo ogni giorno, con crescente personale soddisfazione.

Vi auguro pertanto una felice lettura!


Riflessioni sull'onirocritica



sabato 1 agosto 2015

Cicale


Domina un suono serrato e compatto, che sa di vibrante e corale euforia: potente ovazione alla vita! 

Apro gli occhi al mattino, sospinta da un'onda vitale, un chiasso vivente di fresca armonia.
Cicale, che cantano insieme, con forza crescente. Che scandiscono il tempo dell'azione diurna. Sfondo vivace ai monotoni gesti continui, alle parole esternate, alle espressioni facciali.

Io transito, estranea, nell'aria e nel mondo.
 Cammino da sola in un flusso di storia, abitato da altri. Vicini, diversi, un pò strani...Mi sorridono o no, mi rivolgono maschere più o meno gradite. E come in un sogno, io avanzo. Ed osservo, ascoltando tutto ciò che m'impatta. Come nel lento fluire di un film, continuo e ovattato, latore di un senso che a volte mi sfugge, e cela se stesso  in momenti diversi.

E scivola il filo infinito di giochi e rumori, di mosse e pensieri, nel quale io viaggio, guardandomi intorno. E sgrano i miei occhi, spalanco gli orecchi isolandomi, alfine, ogni giorno di più.
Sorprendo me stessa che osservo, sgomenta, chiedendomi infine che cosa ne penso.

Familiare, distante e confuso si espone ogni giorno l'ambiente  nel quale anche gli altri si muovono, seri e divisi, spingendosi sempre, e toccando in se stessi gli umori degli altri. E si scambiano suoni, raccontano sogni, attendono eventi ma non ascoltano nulla. 

Procedono lenti, con ritmi dettati, obbedienti e arrabbiati...A volte un pò spenti, tra slogan convulsi e immagini estranee.
L'atmosfera é un pò grave, il vento non corre, una bolla impudente protegge l'acquario, ed occhi non visti trafiggono il vetro. 
Noi dentro, osservati, eppur ciechi. Noi soli, ma insieme ammucchiati, in un gioco di intrecci e situazioni confuse: il groviglio di azioni che ordisce un tessuto di brutta ma fine fattura, dai colori sgargianti.

Cicale, la' fuori, ci gridano contro, immerse nell'aria e nel caldo, tra i campi e le foglie di una vita che si vuole reale. Colonna sonora di un sogno complesso che tutti viviamo, ognuno a suo modo. 

Qualcuno domanda, qualcuno si guarda...Io vado e cammino, ispirata dal canto della stagione dorata. Ma parlo coi volti e sfioro le dita, respiro la stasi di chi si accontenta, e scrollo l'offesa di chi ha già ceduto. 

Le cicale, che piccoli insetti! Più minuti di noi. Rimangono in vita una sola stagione, e invadono l'aria col loro frinire.. Esistono insieme, ognuna per se', e accendono il giorno con forza verace. 
Le ascolto e sorrido, perché risvegliano in me una gran voglia di fare.