Il Mio Blog non vuole essere un monologo, ma un invito all'incontro: pertanto sono graditi i commenti e il succedersi degli scambi che ne conseguono.
Buona lettura!

venerdì 15 aprile 2016

Garbuglio



Avevo scritto un post. Lungo e articolato. 
in esso descrivevo le dinamiche interne al paradosso: cosa è, come ci illude, come ci incastra la mente.
Mi ci sono incastrata io stessa per cui, alla fine, ho deciso di non pubblicarlo.

La riflessione sottostante è elementare: come qualcuno mi ha insegnato, parlare del male non fa che  confermarlo, rafforzarlo, e diffonderlo. 

Per male intendo tutto ciò che non fa bene. E i giochetti di logica illusoria, quelli che ti strizzano la mente  facendoti dubitare della tua sanità mentale... Non credo rientrino nella categoria di ciò che fa bene. Un passatempo come altri. O forse solo più inutile, e più dannoso.

Avevo paragonato la dinamica di un'esperienza vissuta alla struttura propria della logica del paradosso... Ma una persona mi ha fatto notare che la lettura che esponevo dell'evento era troppo sopra le righe rispetto allo stesso. La realtà era più banale di quanto avevo creduto di cogliere, e anche più brutta.

In esso descrivevo come spesso accade che un'azione sia eseguita per farne un'altra. C'era l'esempio negativo, e quello positivo. Solo che quello negativo prevaleva, ed io ero tutta lì dentro.

Mi sono paradossalmente fatta coinvolgere nel paradosso che credevo di sciogliere.
In pieno stile paradossale!







venerdì 8 aprile 2016

Ottuso?


Un angolo ottuso è una porzione di piano compresa tra due semirette aventi la stessa origine, è sempre maggiore di 90 gradi - ovvero maggiore dell'angolo retto - e minore di 180 gradi  -  ovvero minore di un angolo piatto (Wikipedia).

Una persona ottusa è qualcosa di analogo: una figura definita in modo statico, una volta per tutte.

Gli uomini sono viventi, quindi inseriti in un processo di evoluzione - nel senso di cambiamento - continua, dovuta all'interazione con l'ambiente in cui insistono.  Il tipo di modifica dipende dalla specifica reazione agli input ricevuti.
Ciò che è irritante per me potrebbe essere di stimolo per te; ciò che suscita interesse in alcuni può essere di nessuna valenza per altri. Situazioni insostenibili possono esser vissute, presso altri individui, come normali.

Quando parlo di "ambiente" mi sto riferendo alla zona di interazione, fisica e psicologica che sia: persone, luoghi, cose, idee.
Immagini.
Ognuno di noi è costantemente in contatto con stimoli interni ed esterni; di alcuni ce ne accorgiamo, di altri no. 

Ogni impatto avvenuto genera in noi una reazione: chimica, emotiva, di azione.
un cambiamento, comunque.

Ora, negli esseri umani non si danno angoli ottusi, ma certamente si da ottusità. 
E già mi vedo il mio amico, con l'occhio pungente ed il sopracciglio alzato di chi ti ha colto in castagna, che con tono sarcastico mi fa la domanda: "e dimmi, questa ottusità, la puoi mettere in un carrello? La puoi toccare? COSA é?  "
Respiro profondo.
L'ottusità è quel modo (no che non lo metto in nessun carrello,  che dovrei farmene?) che definisce una scarsa acutezza nel comportamento di certe persone: una maniera limitata e poco brillante di fare ricorso alle proprie risorse. Un modo ostinato di porre barriere alle proprie capacità di progettare l'azione.

I bambini non sanno camminare da sempre!! Ci vuole del tempo affinché la struttura (fisica e mentale) raggiunga la maturità necessaria. Raggiunto però quello starter, se ti ostini a non far funzionare le gambe nel rispetto del loro progetto, subentra un problema. 
Cosa impedisce l'azione? Laddove non c'è alterazione somatica, laddove non c'è una barriera strumentale, laddove c'è solo la persona con le sue facoltà.... Se questa non raccoglie l'invito, ostinata nel percorrere lo stesso modello di prima... Che dite?

Ottusità: una parte di piano compresa tra due semirette aventi la stessa origine. Un ambiente ristretto che impedisce l'azione. Una visuale ridotta in uno spazio infinito.

Il potenziale bloccato.

Non c'entra però l'ignoranza, non c'entra la distrazione. Siamo già andati oltre: è sapere che uno più due mi dà tre, ma non fare la somma. 

...C'è quest'ambiente che ci custodisce e che contribuiamo a creare, questo spazio di input formanti e direzionanti...

Che cosa impedisce l'azione?

Che immagini stanno occupando la mente?

Domenica prossima, come già in precedenti occasioni, mi incontrerò con alcune persone per approfondire la vicenda... Se qualche lettore avesse interesse.... Basta dirlo ( o scriverlo), e sarà accolto a braccia spalancate!!
Domani e in futuro.

Una persona, oggi, mi ha detto che sta iniziando a trascriversi i sogni, perché lo lasciano inquieto e vorrebbe capirci qualcosa. Sarà con noi nei prossimi incontri.

Coraggio, è aperto l'invito!!
:)












martedì 5 aprile 2016

Risveglio.


Un piccolo omaggio alla Primavera che arriva....




Irina osserva gli adulti: alti, rumorosi,  distratti. Sempre impegnati in qualcosa,  sempre a dire di avere da fare... Tesoro...DOPO!
Giganti, impegnati e distratti. Presi da misteriose occupazioni.
Capirai quando sarai grande...

Le resta lo spazio. E il tempo. Tanto tempo da trascorrere in uno spazio infinito: quello del mondo e della sua fantasia. 

Il suolo é  un campo selvaggio, vestito di erbe aromatiche e pieno di fiori: piccole gocce di colore e profumo a impreziosire il mantello erboso del sovrano del mondo.
A volte, Terreno - questo il suo nome - si muove nel sonno,  e russando si agita tutto, si sposta e si torce senza nemmeno avvedersene. Con lui si muove la veste setosa, e scorre a fiumi la linfa vitale che trattiene tra sé. Tutto si muove con lui. Il mondo di ognuno. Lui dorme e sogna la vita che va, e l'acqua che scorre, luminosa e veloce, in rivoli snelli e briosi. E guizzano in esso forme di vita diverse, grandi e piccine, allungate e stondate, dal corpo robusto o più lieve. E scivolano ovunque di qua e di là, di sotto e di sopra, ombre veloci e silenti, protette dal cielo e dal suolo, nell'abito vitreo che così bene a loro si addice.

Si dimena il grande sovrano, mentre sogna il fiume che ingrossa, egli fa per spostarsi, e il letto di terra che così bene lo accoglie si fende, e da esso rifuggono mille tesori: animali grandi e piccini, che saltano e corrono, e volano via dall'oscuro riposo. La luce del sole che adesso vi arriva benedice la vita che sveglia se stessa dal pigro letargo. Russa,Terreno, con sonoro respiro che provoca vento. Nel sogno egli vede le foglie vibrare, e petali lievi adornare lo spazio.

 Una vivida pioggia di raffinata poesia. 

Sogna,Terreno, e muove ancora il suo telo. Saltano ora piccolissime verdi creature, con ali minuscole dai colori bizzarri. Piccoli salti, assai brevi ma forti. Nell'aria, verso il sole, tra i fili del manto prezioso, scaldato dall'astro che sorge e si estende nel cielo.  

E  giunge il momento di correre insieme: aprire lo sguardo al magnifico incendio che scalda d'amore il suo mondo. Terreno grugnisce, si scuote ed emette un respiro profondo. Spinge via con vigore, sgonfiando le guance carnose, quel residuo notturno di ombra e frescura. Sorride il sovrano, ebbro di vita, ammirando il compagno che illumina il giorno nella sua intera beltà.

Irina si scuote, s'è fatta mattina. La luce diffusa la invita ad andare, a porgere doni al sovrano Terreno. Le brillano gli occhi mentre avverte il morbido manto che le carezza la pianta dei piedi... E corre felice incontro alla vita del sogno che sogna di lei.